Visualizzazione post con etichetta Piatti unici. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Piatti unici. Mostra tutti i post

venerdì 21 agosto 2020

Cheese Naan indiano: The Lunch box


Pane naan Cooking Movies

La cucina indiana è ricca di spezie e profumi e per accompagnare le tante pietanze saporite è immancabile il pane naan: un pane preparato con lievito di birra e yogurt che potete fare facilmente anche a casa e che io adoro soprattutto nella versione cheese naan, ovvero ripiena di formaggio spalmabile! 
La preparazione casalinga non verrà sottile come il pane che avrete sicuramente assaggiato nei ristoranti indiani, tradizionalmente cotto al forno tandoori: saranno più delle focaccine (ma si preparano in padella!) che potete tranquillamente considerare il "piatto forte" del vostro pasto e accompagnare con verdure saltate o al curry! 
Ecco la ricetta per prepararli!




Cheese naan
per 8 panini ripieni
525 g di farina 00
mezzo panetto di lievito di birra
185 g di yogurt bianco (intero o magro)
175 g di acqua 
4 cucchiai di olio evo
1 cucchiaino e mezzo di sale
125 g di Philadelphia o simili


1. In una ciotola capiente scogli il lievito con un po' di acqua
2. Aggiungi lo yogurt
3. Inizia ad aggiungere la farina un po' alla volta, e man mano unisci anche la restante acqua
4. Unisci l'olio e il sale
5. Impasta direttamente nella ciotola fino a ottenere un panetto
6. Lascia riposare per circa 2 ore e mezza o comunque fino al raddoppio
7. Sulla spianatoia o un piano infarinato, lavora un po' l'impasto e poi dividilo in 8 palline
8. Lascia lievitare nuovamente per 20 minuti
9. Riprendi i panetti e stendili bene con il matterello
10. Spalma delicatamente il centro del pane con del Philadelphia, senza arrivare ai bordi. Richiudi il pane sui bordi in modo da chiuderlo completamente e poi stendilo di nuovo con il matterello per allargarlo bene. Fai piano o il formaggio rischia di fuoriuscire.
11. Cuoci un panino alla volta in una padella ben calda o su una piastra in ghisa, 2 minuti per lato
12. Gustalo caldo insieme alle tue verdure preferite!


In abbinata a questo pane buonissimo, vi lascio un film indiano altrettanto delizioso: The Lunchbox.
Una pellicola del 2013 che ha conquistato il pubblicato di Cannes, Sundance e Toronto film festival, la storia delicata di due solitudini che si incontrano per caso e trovano nella loro amicizia l'opportunità di riscattarsi.



Ila è una casalinga di Mumbai che decide di ravvivare il suo matrimonio alla deriva preparando un pranzo speciale per il marito: lo mette nel cestino da pranzo (dabbawala) e lo consegna a uno dei 5000 fattorini che ogni giorno ritirano da case e ristoranti i pranzi destinati ai lavoratori e li consegnano ai colletti bianchi sparsi negli uffici della città.




Una rete di consegne, quella di Mumbai, davvero incredibile, un meccanismo perfetto che, come studiato anche dall'università di Harward, pur non avvalendosi di alcuna tecnologia ha un margine di errore irrisorio (1 errore su circa 6 milioni di consegne!)
Eppure, nel caso di Ila il meccanismo si inceppa e il suo pranzo arriva per errore a un vedovo solitario e un po' inacidito dalla vita, prossimo alla pensione, Saajan. L'errore, presto chiaro a entrambi, diventa l'occasione per una singolare corrispondenza attraverso i cestini da pranzo e la nuova amicizia porta tutti e due a riflettere sulla propria vita e prendere importanti decisioni.
Vi lascio con il trailer!


Avete visto questo film? E conoscete il cheese naan? Raccontatemelo nei commenti!

lunedì 1 giugno 2020

Ravioli cinesi per Kung Fu Panda

jiaozi Cooking Movies
Jiaozi!!

Ieri mi sono svegliata ispirata e in vena di cibo orientale : ho voluto preparare i ravioli cinesi, i famosi Jiaozi. Li conoscete? Quando vado al cinese li ordino sempre, potrei fare un pasto solo di questi, magari variando i gusti, anche se i miei preferiti restano quelli di carne alla griglia. Li avevo fatto solo un'altra volta in passato perché è una ricetta che richiede un po' di tempo pazienza più che altro per l'assemblamento, ma ne vale la pena perché sono buonissimi!
Di seguito vi lascio subito la ricetta e qualche tips imparata sul campo per cucinarli.

martedì 26 maggio 2020

Tortilla con fajitas light per Coco


La cosa più difficile quando sei a dieta (come sono io da ben... ehm, due giorni!) è evitare la monotonia. Spesso si finisce a preparare le solite abbinate piatte che, diciamocelo, fanno venire la tristezza. Abbiamo tutti subìto la desolazione del classico petto di pollo con zucchine a vapore o bresaola con limone e insalata. In genere infatti 

domenica 5 aprile 2020

Pizza fatta in casa con impasto Bonci: ricetta passo passo

Pizza con impasto Bonci 24 h ore di lievitazione

Non ho scritto nulla durante questa quarantena: intendo sul blog, ma non solo. E' come se l'ispirazione si fosse prosciugata, faccio fatica a concentrarmi. Ho letto che in tanti stanno soffrendo di questa sensazione, è uno spaesamento che non consente di focalizzarsi. Quindi, piuttosto, preferisco fare. Dolci e pizza sono tra le cose che mi piace di più preparare in cucina, e così ho deciso di sperimentare l'impasto Bonci con la lievitazione di 24 ore.
Lo volevo provare da tanto, ma poi non avevo mai tempo o voglia di pensare alla preparazione della pizza in anticipo come richiede questa ricetta. Che però, al netto della necessità di ricordarsene il giorno prima, semplifica davvero tanto la fase dell'impasto e garantisce un risultato davvero ottimo. Credo proprio che non lo abbandonerò più! L'ho pubblicata su Instagram e mi avete chiesto la ricetta, perciò eccola qua!

lunedì 22 aprile 2019

Spaghetti alla chitarra con pallottine


Chitarrine con pallottine al sugo - Cooking Movies
Spaghetti alla chitarra con pallottine

Buongiorno e Buon lunedì dell'Angelo!
Avete passato una buona Pasqua?
Se avete già digerito agnelli, capretti o pranzi vegetariani alternativi, oggi vi lascio la ricetta di un piatto tipico della zona del teramano, dove vado sempre in vacanza al mare: gli spaghetti alla chitarra con le pallottine!
Le pallottine non sono altro che ottime polpettine con carne di manzo e maiale e formaggio: si fanno tutto l'anno ma in particolare questa stagione primaverile. La preparazione è un po' più lunga rispetto al classico ragù, ma la soddisfazione di mangiare quelle piccole polpette insieme alla pasta è impagabile!
Al posto delle chitarrine, potete utilizzare altra pasta all'uovo come i tagliolini, se li preferite, ma la chitarra ha una consistenza perfetta per trattenere il sugo.
Vi lascio la ricetta!

Chitarrine con pallottine al sugo - Cooking Movies



Ingredienti per 4 persone:

Pasta: 400 grammi di chitarrine all’uovo
Sugo: 1 cipolla, 1 carota, 1 piccolo gambo di sedano (o metà), 1 spicchio d’aglio, 500 ml di passata di pomodoro rustica, sale, olio extra vergine di oliva, peperoncino (facoltativo)
Pallottine: 125 grammi di trita scelta di manzo, 125 grammi di macinato di maiale, 20 grammi di parmigiano grattugiato, 20 grammi di pecorino grattugiato, 1 uovo, noce moscata, sale, pepe


Tempo di preparazione: 

30 minuti per la preparazione delle pallottine e delle verdure del sugo. Tempo di cottura: 5 minuti per le pallottine, 1 ora per il sugo con le pallottine.

Procedimento

1. Prepara l'impasto per le pallottine con la carne macinata, poco sale, una grattata di noce moscata, parmigiano e uovo. Impasta bene con le mani, poi forma delle polpettine molto piccole, della dimensione di una nocciola.

2. Lessale per pochi minuti in brodo vegetale o acqua. In alternativa friggile in padella con olio extra vergine di oliva.

3.Trita molto finemente carota, sedano e cipolla e falli soffriggere con un po’ d’olio. Aggiungi il pomodoro.

4. Dopo qualche minuto, unisci le pallottine scolate e prosegui la cottura a fuoco basso per circa un’ora.

5. Porta a bollore l'acqua per la pasta, lessa le chitarrine secondo quanto indicato, generalmente pochi minuti. Scola la pasta e condisci con il sugo di pallottine e parmigiano o pecorino, o ancora meglio un mix dei due, a volontà.

Buon appetito e ancora auguri!


lunedì 24 agosto 2015

Minestra di fagioli e verdure fresche


Anche gli angeli mangiano fagioli. Così si intitolava un vecchio film di Bud Spencer e Terence Hill: e i fagioli comparivano spesso anche nei loro western. Ad esempio nella scena iniziale di Lo chiamavano Trinità, quando il bel Terence faceva il suo ingresso totalmente ricoperto di sabbia  in un saloon sperduto da qualche parte nel deserto dell'Ovest e si scofanava un intero tegame di fagioli a velocità supersonica. Non è dato sapere la ricetta, ma i fagioli sono immersi in una cremosa salsa di pomodoro e sembrano semplicemente cotti in umido, probabilmente con della pancetta. Io non sono una fan dei fagioli, ma l'altro giorno ho comprato un po' di borlotti freschi e mi sono decisa a farne una minestra da mangiare in questi giorni di maltempo agostano che ricordano più certe giornate d'autunno e che la rendono quindi adatta per cena.

domenica 10 novembre 2013

Ricciarelle di Kamut con ragù vegetariano e il Vento di Passioni del Montana


Visto che bel piattone di pasta al ragù? Beh non ci crederete, ma questa pasta nasconde un trucco. Anzi due. Il primo è che non si tratta di ricciarelle qualunque, ma di pasta di Kamut. Il secondo è che il sugo non è un ragù classico, ma al posto del macinato di carne, contiene bistecche di soia (io le ho trovate all'Esselunga della marca Natura nuova BIO). 
Incuriositi? 

sabato 21 settembre 2013

Bill Murray Day: Lost in translation. Nella terra del sushi.



Oggi con i miei amici bloggerz celebriamo una figura praticamente mitologica del cinema americano che compie 63 anni, ovvero Bill Murray!
La faccia da schiaffi e la sua naturale vena comica hanno reso Murray il celebre interprete di commedie divertenti (Ghostbusters, I Tenenbaum), ma anche di film drammatici o dolci amari (Broken Flowers, Rushmore, Moonrise Kingdom, A Royal Weekend). In quest'ultima categoria, un posto d'onore nel mio cuore lo merita sicuramente Lost in Translation

sabato 3 agosto 2013

E oggi.. pizza! Per il contest Farina Antiqua

Qualche tempo fa sono stata contattata dalla redazione di Cucina Semplicemente per partecipare al contest indetto per Farina Antiqua. Ho così avuto il piacere di provare questa farina macinata a pietra per preparare una pizza davvero come si deve! Ed ecco le due creazioni che, sfidando il caldo, ho preparato per cena.




Per la base della pizza
800 grammi di farina Antiqua numero 1
450 grammi di acqua
12 grammi di lievito di birra
1 cucchiaio di sale
2 cucchiai di olio

Per le farciture

Pizza con pomodoro, basilico e bufala
passata di pomodoro
1 spicchio d'aglio
basilico
sale
mozzarella di bufala
mozzarella fiordilatte
--
Pizza ai peperoni, mozzarella e provolone
mezza cipolla
1 spicchio d'aglio
1 peperone giallo
sale
pepe
mozzarella fiordilatte
provolone dolce




Sciogliere il lievito in un po' d'acqua tiepida in una ciotola, aggiungere la farina e la restante acqua, mescolare con un cucchiaio di legno, coprire con della pellicola e lasciare lievitare. Dopo circa 12 ore, versare l'impasto lievitato, che sarà molto molle, nella planetaria. Aggiungere 300 grammi di farina, olio, sale e lavorare per qualche minuto fino a ottenere un impasto incordato, liscio e omogeneo. Dividere in due l'impasto, mettere a lievitare nuovamente in due ciotole coperte con pellicola. Mettere a scolare le mozzarelle per fargli perdere il liquido.
Preparare i peperoni cuocendoli in padella con un soffritto di cipolla e aglio. Nel frattempo preparare un sugo con passata di pomodoro, olio, aglio, basilico e sale.
Dopo circa 6-8 ore di lievitazione, oliare due teglie del forno rettangolari, stendere la pasta aiutandosi con un mattarello.  Quando il sugo è tiepido, guarnire le pizze con il sugo. Su una delle due pizze, aggiungere la padellata di peperoni.
Tagliare il formaggio a dadini: per la margherita, 250 grammi di mozzarella di bufala e 100 grammi di mozzarella fiordilatte. Per quella ai peperoni: 125 grammi di fiordilatte, 125 grammi di provolone dolce.
Accendere il forno a 250 gradi, cuocere le pizze, una dopo l'altra, per circa 15 minuti prima di aggiungere il formaggio, guarnire con il formaggio e ripassare in forno per altri 5 minuti. Tagliare e gustare!


Con questa ricetta partecipo al contest indetto da Cucina Semplicemente in collaborazione con Farina Antiqua macinata a pietra.

http://cucinasemplicemente.it/riscoprire-lantiqua-tradizione/

martedì 2 luglio 2013

Gazpacho rosso sangue per la crudele poesia di Stoker



Stoker, il nuovo film di Chan-wook Parkè una crudele poesia. E' un tripudio di immagini perfette, di inquadrature meravigliose, di scelte visive spiazzanti che mi hanno totalmente conquistata. La storia, a pensarci, ha un po' di lacune, alcuni dettagli assolutamente inverosimili, eppure il film riesce a mantenere alta la tensione e, proprio quando sembra che sia finita la magia, colpirti in viso con nuove svolte, richiamando nuovamente la tua attenzione. 
Durante la visione si resta ammirati da una simbologia carica di significati, dalle scelte curate dei setting, della musica e dei costumi indossati dai protagonisti, che riescono nel quasi impossibile intento di ricreare le atmosfere hitchcockiane, senza per questo ridurre il film a una brutta copia delle pellicole del maestro. 
Ma qui c'è molta più violenza e perversione che in Hitchcock, anche se il sangue appare di rado, solo in qualche pennellata. Piuttosto domina il buio, il silenzio, la sensazione di pelle d'oca che si ha entrando in una bellissima casa troppo grande per chi ci vive.
Come domina il pallore sul volto della protagonista India (Mia Wasikowska), unito ai suoi vestiti anni 50 e ai capelli insolitamente scuri, tanto scialbi da farla sembrare una specie di Mercoledì cresciutella. 
Nicole Kidman, dalla bocca irrimediabilmente compromessa in seguito agli interventi estetici che lei nega, è tuttavia ancora elegante e soave, perfetta nei panni della vedova un po' annoiata e superficiale, una madre che non riesce ad amare sua figlia perché non la comprende. 
Forse il "cattivo" Matthew Goode non è la scelta più azzeccata del cast, ci sono visi più sensualmente inquietanti di quello di un ragazzone con gli occhi azzurri come biglie, ma certo non si può dire che se la cavi male nella parte.
In due parole, la trama: il giorno del 18esimo compleanno di India, lei e la madre scoprono che il capofamiglia Stoker è morto. Ha avuto un incidente e l'auto si è carbonizzata con lui all'interno. Al funerale si palesa Charlie, fratello più giovane di Stoker, di cui nessuno ha mai sentito parlare. La moglie, lusingata dall'avere intorno un bell'uomo giovane di grandi maniere, lo invita a rimanere. Da subito fra lui e India si crea un ambiguo e inspiegabile legame, fatto di attrazione e repulsione. Con la vicinanza dello zio, India scoprirà cose inimmaginabili su di sé e, camminando su tacchi alti e con il fucile in spalla, farà il suo personale percorso verso l'età adulta.
Gelosia, paura, violenza, morte, pulsioni oscure: tutto si fonde in questo film, che vi consiglio di vedere, anche se non subito prima di andare a dormire, mi raccomando!



Cosa c'è di meglio di un gazpacho rosso sangue da abbinare a questo film? Certo niente a che vedere con gli schizzi alla Tarantino, ma il sangue si prende in un certo senso la sua rivincita anche in questo film (prima di giudicare, guardatelo fino alla fine).
Non indugio oltre e vi lascio la ricetta!


Gazpacho
1 kg di pomodori maturi
1 cetriolo
1 peperone verde
1 peperone rosso
1 cipolla
olio evo
sale
pepe
aceto (opzionale)
aglio (opzionale)
peperoncino


Lavare le verdure, sbucciare i pomodori. Sbucciare il cetriolo e metterne metà in un frullatore insieme ai pomodori. Idem per i peperoni (qui potete fare anche due terzi nel frullatore, un terzo a dadini). Aggiungere anche la cipolla, un po' di peperoncino fresco (o in polvere) e se vi piace anche l'aglio (io non l'ho messo, crudo per me è troppo forte). Unire 4-5 cucchiai di olio di oliva, frullare il tutto per bene. Salare e pepare. Lasciare riposare in frigo almeno tre ore. Servire in ciotoline fonde, accompagnato dalla verdura a dadini che andrà aggiunta nel gazpacho fresco. A piacere aggiungere un altro filo d'olio. Se è troppo denso per i vostri gusti oppure avete intenzione di servirlo come bevanda fredda per l'aperitivo, potete diluirlo con acqua fredda fino a raggiungere la consistenza desiderata. 

giovedì 27 giugno 2013

Riso con mazzancolle e zucchine al profumo di menta, zenzero e limone


Questa ricetta l'avevo pensata per il contest di Curtiriso promosso dalla Cucina Italiana, ma siccome non sono una brava foodblogger :-), non mi sono accorta che era già scaduto (venerdì scorso, per l'esattezza). Però questo riso è buono, estivo, delicato... allora ve lo propongo lo stesso, no? 


Riso con zucchine e mazzancolle al profumo di menta, zenzero e limone
Dosi per due

160 grammi di riso Chicchi selvaggi Curtiriso
225 grammi di mazzancolle precotte
3 zucchine (2 se grandi)
4-5 foglie di menta
limone biologico
radice di zenzero qb
1 cucchiaino di curry o curcuma

tempo di preparazione: 1 ora circa




Sgusciare le mazzancolle (tranne 4 o cinque da utilizzare come guarnizione dei piatti). Metterle a marinare con fettine di zenzero, succo di un limone e parte della buccia grattugiata. Nel frattempo tagliare a dadini le zucchine, cuocerle con un paio di cucchiai di olio in una wok. Verso fine cottura aggiungere le foglioline di menta spezzettate e il sale. Mettere a bollire l'acqua, colorarla con un cucchiaino di curry o curcuma, lessare il riso per circa 13 minuti. Scolare il riso e saltarlo nella wok con le zucchine. Scolare i gamberi, recuperando il succo di limone e zenzero, filtrarlo e versarlo nel riso. Saltare per un minuto, impiattare aiutandosi con un coppapasta. Guarnire con le mazzancolle non sgusciate, una fogliolina di menta e un po' di buccia di limone grattugiata. E' ottimo anche freddo!

mercoledì 26 giugno 2013

Gatsby style, moda e cibo dal sapore retrò

Avete amato il Grande Gatsby? O forse non l'avete ancora visto? In entrambi i casi, non potrete ignorare il fatto che la nuova pellicola di Baz Lurhmann abbia risvegliato la mania per gli anni 20 e per la moda "flapper girl".Per copiare i look di Carey Mulligan e trovare anche qualche ispirazione culinaria direttamente dalla New York di inizio XX secolo, potete leggere il mio nuovo articolo su Letteradonna.. e non dimenticate la gallery  (in fondo all'articolo) con abiti, scarpe, accessori!




Ecco la ricetta della Waldorf Salad, che trovate anche nell'articolo su Letteradonna:

INGREDIENTI. 1 cespo di lattuga, 1 mela Granny Smith, 1 sedano rapa, 80 gr di gherigli di noce, 100 grammi di maionese, 1 limone, sale, pepe nero, acqua minerale qb.

PROCEDIMENTO. Pulite la lattuga, eliminando le foglie più esterne. Lavate le foglie in acqua fredda, sgocciolatele e asciugatele delicatamente. Spezzettate le foglie di lattuga. Tritate i gherigli di noce grossolanamente. Lavate e asciugate il sedano rapa, tagliatelo a fiammifero, scottatelo per qualche minuto in acqua bollente, scolatelo e asciugatelo. Spremete il succo di un limone. Sbucciate e tagliate a spicchi sottili le mele, mettetele in una ciotola e bagnatele con metà del succo di limone. Amalgamate la maionese con il succo di limone rimasto, un pizzico di sale e 2 cucchiai di acqua minerale naturale, in modo da ottenere una  salsina fluida. Condite mele, sedano e noci con la salsa, disponete su una ciotola sopra un letto di lattuga. Finite con sale e pepe e servite.

giovedì 13 settembre 2012

Pollo thai al curry rosso per La maga delle spezie

Ho ricevuto in dono della pasta di curry da un amico, collega del mio fidanzato, che non sapeva che farci. La sua provenienza mi è sconosciuta, ma, dato che mi piace sperimentare e che da tempo speravo di provare una ricetta thai, è stata assai gradita. Ho quindi preparato questo pollo, che ci è piaciuto molto, anzi moltissimo: un bel piccantino bilanciato e addolcito dal latte di cocco, l'aroma di peperoni e patate (ma potete aggiungere/sostituire con altre verdure come zucchine e melanzane). Accompagnato a del riso basmati profumato è un piatto completo, gustoso, saziante e davvero appagante. L'aspetto non promette forse faville, ma vi assicuro che il sapore vi conquisterà. Ecco la ricetta!



Pollo thai al curry rosso e latte di cocco
1 petto di pollo
400 ml di latte di cocco
2 cucchiaini di pasta di curry rosso
2 cucchiai di salsa di soja
mezza cipolla
2 peperoni 
2 patate 

Tagliate il pollo a cubetti o a striscioline, come preferite e mettetelo a marinare in una terrina con metà del latte di cocco. Pulite la verdura, tagliate i peperoni a striscioline e le patate a tocchetti piccoli. In una wok fate soffriggere la cipolla tritata fine con un cucchiaio di olio extra vergine di oliva. Sciogliete nel soffritto due cucchiaini di pasta di curry rosso, aggiungendo se necessario un paio di cucchiai d'acqua. Una volta sciolto il curry, aggiungete le verdure e saltatele per qualche minuto. Aggiungete nel wok il latte di cocco (la metà non usata per la carne) e lasciate cuocere a fuoco dolce per circa venti minuti. A questo punto aggiungete il pollo e il latte di cocco in cui era ammollato, mescolate bene e portate avanti la cottura per dieci minuti/ un quarto d'ora (finché la carne sarà ben cotta e le patate morbide ma ancora sode). Unite due cucchiai di salsa di soja per salare il tutto. 
Servite il pollo accompagnato da riso basmati bollito, che non avrà bisogno di condimento, se non del favoloso sughino del vostro pollo :-)



Quando ho preparato questa ricetta con il curry rosso (che contiene nell'ordine: peperoncino -red chili peppers- citronella, aglio, scalogno, scorza di lime, zenzero, semi di coriandolo e cumino) ho subito pensato a un filmetto carino (senza pretese, eh, intendiamoci) che m'è capitato di vedere quest'estate su Rai movie o un altro di quei canali digitali. Si chiama La maga delle spezie e racconta la storia di una ragazzina indiana che rimane orfana e viene cresciuta da una specie di santona come sacerdotessa delle spezie. Da adulta Tilo (la bellissima Ayshwaria Rai) è inviata a San Francisco a gestire un bazar di spezie. Deve dedicarsi a loro, ascoltare i suggerimenti che aromi e odori le danno per fornire le spezie giuste a chi ne ha bisogno. Ogni persona infatti ha una spezia "speciale", che lo può guidare e aiutare a gestire al meglio le situazioni critiche della vita. Tilo riesce a comprendere quale pianta aromatica sia quella giusta proprio grazie alle spezie che le parlano e le suggeriscono il da farsi: a una condizione però: non deve lasciare il bazar e non deve toccare le persone. Ma va in tilt quando Doug, architetto belloccio (Dylan McDermott, visto soprattutto in The Practice) fa un incidente proprio davanti al suo bazar ed è costretta a medicarlo. Sarà quindi combattuta tra l'attrazione per lui e la devozione alle sue spezie, a cui comincerà a disobbedire. 
Il film ha qualche pecca, dalla semplificazione delle relazioni tra i personaggi ai set "ristretti" dove il film è girato: si tratta comunque di una favola surreale, che vorrebbe comunicare una sensazione magica e che però tende a rimanere un po' in superficie. Tutto sommato, comunque, una commedia carina... e decisamente speziata! (nota: guardare da sole o tra donne, no fidanzati, amici maschi, mariti & co...) 

martedì 10 luglio 2012

Di cheeseburger, shopping, camerini... e ciccia

Avete presente il film in cui Jack Black si innamora di Gwyneth Paltrow e la vede bellissima e magra perché accecato dalla sua bellezza interiore, mentre in realtà lei è una ragazza obesaSi chiamava Amore a prima svista.

La locandina di Amore a prima svista
Ovviamente quest'allucinazione è dovuta a una specie di sortilegio per far rinsavire il giovane Hal, superficialotto in cerca di avventure con donne di grande bellezza, che snobba le bruttine prendendole in giro senza pietà.
Beh ieri sono andata a fare un giro per saldi e mi sono sentita come Gwyneth. Non quella vera, bensì la versione imbottita e sovrappeso di questo film!
Mi dovete spiegare perché i camerini dei negozi, oltre a essere delle saune, sembrano appositamente creati e progettati per sottolineare i difetti con:
- cabine della dimensione di una casetta dei Puffi, che ti costringono a osservare la tua figura a un centimetro di distanza. 
- specchi deformanti (o quantomeno non snellenti come li vorrei io) che sembrano allargare le mie già non secchissime coscette e mi fanno sembrare la moglie di uno hobbit
- luci al neon sparatissime e fredde, in grado di evidenziare con microscopica dovizia i singoli adipociti dei cuscinetti di cellulite che mi adornano i fianchi, nonché la ciccina sotto le braccia e/o le occhiaie.

Ops... mi sa che ho messo su un paio d'etti

...Ma cari negozianti, se mi vedo un cesso non ci perdete voi, considerato che non acquisto più nulla?
Appena uscita da uno di questi posti, depressa, andrò a spendere i miei soldi in Feltrinelli, dove non avrò problemi di taglie o modelli, perché i libri stanno bene a tutti.
E dopo aver comprato un tomo che spiega come i canoni di bellezza cambino nel corso dei secoli e delle culture (che mi consolerà con immagini di panciute donne botticelliane, signorine mozzarellose dipinte da Renoir e persino giunoniche Miss Italia del dopoguerra), mi verrà probabilmente l'impulso di fermarmi in gelateria e spendere i miei soldi in un cono cioccolato e pistacchio, in pieno mood la-situazione-è-irrimediabile-quindi-tanto-vale-godersi-un-gelato.

camerini così larghi e luminosi non li ho mai frequentati

Questo ovviamente non risolverà i miei problemi di guardaroba. Mi dedicherò quindi a consultare ossessivamente siti di e-shopping, nella vana speranza che, comprando un vestito visto addosso a una modella e risparmiandomi il pietoso passaggio nei camerini, non vivrò alcuna dissonanza cognitiva tra l'immagine ideale di me con indosso il vestito che mi piace e l'immagine che invece riflette lo specchio.
Probabilmente l'esperienza sarà solo rimandata al momento in cui scarterò il pacchetto e proverò l'acquisto davanti allo specchio nell'anta del mio armadio. 
C'è anche da dire che almeno non sarò in un cunicolo di 1mx1m e opterò per una luce soffusa, più indulgente sui rotolini e sulla cellulite. E poi potrò abbinare il vestito a un paio di scarpe adatto, quelle decolettes vertiginose che non metto mai, ma che mi fanno la caviglia quasi sottile, concedendomi +2 punti nell'ottovolante dell'autostima.

In I love shopping Isla Fisher era Rebecca, malata di shopping
Se conoscete negozi che propongono abiti carini e non troppo dispendiosi, adatti a una trentenne (per intenderci niente Bershka o Pimkie) e privi di camerini diabolici, sarò felice di testarli nell'afa di quest'estate milanese. :-)
Per il momento proseguo nel filone junkie con la cena più calorica cucinata ultimamente: per ricordarci le cose che non si dovrebbero mangiare quando si vuole avere un bell'aspetto nei camerini :). Qualche settimana fa il mio fidanzato aveva voglia di hamburger: che facciamo usciamo? Ma quel posto è troppo fighetto, l'altro è troppo lontano... sai che c'è? ce li cuciniamo noi...


Cheeseburger 
(per 4 persone)
400 grammi di carne trita scelta di manzo (o vitellone)
pan grattato qb
1 uovo
sale & pepe
4 panini da hamburger
4 sottilette 
1 cipolla
1 pomodoro
4 foglie di lattuga

Preparate gli hamburger: in una terrina impastate la carne con un po' di pangrattato, sale, pepe e un uovo sbattuto per amalgamare e legare meglio gli elementi. Create 4 polpette della dimensione del vostro palmo, schiacciatele leggermente e tenetele da parte. Grigliate leggermente l'interno dei panini, tagliati a metà. Una volta pronto il pane, usate la griglia calda per cuocere la carne.
Nel frattempo tagliate a rondelle il pomodoro e la cipolla. Quando la carne sarà cotta componete il panino: pane, lattuga, carne, sottiletta, fetta di pomodoro, cipolla (se vi piace), eventuali salse, pane.
Se volete potete accompagnare con onion rings e patatine (rigorosamente fritte) e ovviamente le salse di rito: ketchum, majo, senape. Che bomba!

venerdì 13 aprile 2012

Nero Wolfe: Roma, gli anni 60, i parrucchini & il pollo alla mediterranea di Nanni

Nero Wolfe, il celebre investigatore creato da Rex Stout, buongustaio arguto che non ama uscire di casa e preferisce la compagnia delle orchidee a quella degli esseri umani, trasloca dall'America e trova casa a Roma, a causa di divergenze con l'Fbi. 
E' questa la trovata degli sceneggiatori che regge la nuova fiction di Rai Uno, ieri sera alla sua seconda puntata. L'Auditel ha dato ragione ai produttori di Casanova Multimedia (di Luca Barbareschi, ndr), visto che la fiction ieri ha vinto la prima serata con un audience di 5 milioni di telespettatori, battendo la gastronomica concorrente Benvenuti a Tavola e, di un bel po', l'Isola dei famosi (?).
Che ne penso io di questa fiction? 
Che, nel bene e nel male, è un prodotto che fa e farà parlare di sé.  Le ragioni sono molte, anzi moltissime. Vado?

mmm... sentiamo!


1. Nero Wolfe e il suo braccio destro Archie Goodwin sono interpretati da una coppia mitica, ovvero Francesco Pannofino e Pietro Sermonti, che poi non sono altro che i grandiosi René e Stanis della serie cult Boris. La scelta dei due ha portato gli adoratori della prima fiction satirica sulle fiction a sintonizzarsi su Raiuno, se non altro per vedere il faccione di René e le espressioni piacione di Stanis. Solo che poi, chi ha visto la coppia in azione sul set de Gli occhi del cuore, non può che guardare Pannofino insaccato in una vestaglia di seta porpora e Sermonti con un chilo di terra e un meraviglioso ciuffo posticcio e aspettarsi  un "dai, Archie, butta là sta battuta alla ca**o di cane"!

Oddio... ma te non sei mica la figlia de Mazinga??? (la risposta è: Sì)


2. L'ambientazione nella Roma degli anni 60 è stiracchiatissima, ma è tutto sommato preferibile alla scelta di ricreare un setting americano made in Italy. Ve li immaginate i nostri attori tv nostrani (più che altro, romani) a chiamarsi James, Rosemary o Theodore e camminare per le vie di una finta New York? Io, sinceramente, me lo risparmio volentieri.


3. I costumi sono curati e molto belli, così come gli arredamenti degli interni. Un capitolo a parte, però, lo meritano parrucche e parrucchini che la fanno da padrone sulle teste dei protagonisti, dal buon Sermonti, notoriamente in piazzetta fin dai tempi di Un medico in famiglia, alla bellissima Giulia Bevilacqua, che in un caschetto tagliato con l'accetta si cala nei panni di una intraprendente giornalista (e prevediamo già una possibile liason con il donnaiolo Archie).


4. La sceneggiatura ammicca ai libri di Stout prendendo delle frasi ad effetto e mettendole in bocca a Wolfe, che pare una sibilla più che un investigatore, tipo "L'uomo può poco sulla morte dei suoi simili, a meno che non sia lui a provocarla". In altri momenti le scene sembrano davvero il set de Gli occhi del cuore e sfiorano il ridicolo (a volte mi convinco sia voluto). Per esempio ieri, alla scena clou della risoluzione del caso Wolfe ha parlato di "uno strano automatismo" che portava un tizio a offrire le coppe di champagne (!?!) sempre con la mano destra. Mi sono rotolata dal ridere. 

"Oooh trovato! Facciamo che il fratello cretino ha uno strano automatismo!"

5. Se René dovesse giudicare le perfomance attoriale di alcuni del cast, griderebbe spesso il suo celebre... "cagna!". La recitazione è al livello di una fiction di RaiUno, ovvero così così. Io ancora non ho capito se sono gli attori che non sono bravi, se è la regia, o la dimensione della produzione per famiglie che ama la performance un po' teatrale e sopra le righe.


6. I casi sono tratti dalle storie dei libri di Stout, successi super-mega-mondiali, eppure a momenti sembra di stare dentro a un episodio delle avventure di Jessica Fletcher, celebre giallista seminatrice di morte a ogni pranzo, festa, convegno o viaggio intrapreso. A dirla tutta, però, io la Signora in giallo la guardavo sempre... e mi piaceva pure (seppur alle medie).




7. Nanni e il cibo. Nanni (Andy Luotto) è un personaggio mitico: è il cuoco di casa Wolfe. Nel corso di due puntate ha già preparato pollo alla mediterannea, quiche lorraine, tarte tatin, pasticcini, baccalà. Una gioia per gli occhi (e per la pancia -grossa- di Wolfe) e nostra.
E io vi propongo proprio il pollo (facilissimo) alla mediterranea à la Nanni.



Pollo alla mediterranea 
Per 4 persone
un petto di pollo
mezza cipolla
3 peperoni
1 zucchina
200 ml di salsa di pomodoro
succo di 2 limoni
origano
rosmarino
salvia
olive rosatelle di Puglia piccanti

Tagliare il pollo a tocchetti, spremere due limoni e mettere il pollo a marinare insieme a un po' di odori tritati: salvia, origano, rosmarino. Pulire la verdura, tagliare i peperoni a julienne e la zucchina a tocchetti. Tritare mezza cipolla, soffriggerla in un po' d'olio in una padella wok. Aggiungere la verdura, scolare il pollo e saltarlo per qualche minuto finché non sarà rosolato. Aggiungere la salsa di pomodoro, sale e una generosa manciata di olive rosatelle denocciolate in olio piccante. Cuocere per circa 15-20 minuti a fuoco basso. Gustare accompagnato da riso basmati o da triangolini di piadina calda

PS: Se vi volete divertire seguite la prossima puntata di Nero Wolfe in diretta su Twitter. Ne leggerete di ogni. E i ragazzi di @NeroWolfeTv sono in gamba (lo dico solo perché mi hanno risposto a un paio di tweets... ahahahah! ;-P) ah, a proposito.. mi seguite già su Twitter? Cercatemi! @passiflora78
Bye!!



mercoledì 1 febbraio 2012

Brr! Tagliatelle di grano saraceno con radicchio e gorgonzola e una commedia "sotto zero"

Toh, un nuovo post! Nevica? In effetti sì. 
Ultimamente faccio fatica a trovare il tempo - e l'entusiasmo - per aggiornare questo mio piccolo spazio. Ho anche pensato seriamente di chiuderlo: condividere con voi le ricette e i film che scopro o che amo da sempre è divertente, ma vorrei che il blog evolvesse in qualcos'altro, invece per ora, mi pare, continua a vivere in una bolla, un po' fine a se stesso. Inoltre c'è anche altro che vorrei fare, o meglio scrivere, e finisco per dedicarmi a tutto poco e male. 
Per ora, ci sto solo pensando. Mentre rimugino, vi scrivo un altro post :-) Un post che sa di inverno: avete visto che tempaccio? Dicono sia la settimana più fredda dal 1985. Dicono che il peggio arriverà nel weekend, con punte di -11 gradi o giù di lì. Per ora Milano è imbiancata da una neve debole ma continua, che va avanti da ieri pomeriggio. In questi giorni freddi, però, almeno un aspetto positivo c'è: si ha voglia di starsene in cucina, di accendere forni e fornelli. E preparare qualcosa che scaldi per bene. Io vi propongo un piatto molto nordico, che mescola ingredienti pescati qua e là: grano saraceno, nello stile dei pizzoccheri della Valtellina, radicchio rosso dal Veneto, Gorgonzola (dall'omonimo paese nel milanese) e Parmigiano reggiano. Pronti? Via.



Tagliatelle di grano saraceno al radicchio e gorgonzola
Per le tagliatelle (2-3 porzioni)
200 grammi di farina di grano saraceno
50 grammi di farina 00
1 uovo sbattuto 
acqua fredda qb
Per il condimento
1 scalogno
1 cespo di radicchio rosso
50 grammi di gorgonzola
Parmigiano reggiano grattugiato qb

Miscelate le farine, disponetele a fontana su una spianatoia se ce l'avete, se no fate come me che mi sono arrangiata in un'ampia terrina. Fate un buco nel mezzo della fontana, versate l'uovo sbattuto con un po' di sale, mescolate con una forchetta, aggiungete un po' d'acqua e poi impastate con le mani fino a creare una palla. Riponete in frigo per mezz'oretta, avvolta nella pellicola.
Soffriggete un piccolo scalogno con un po' di olio, aggiungete il radicchio tagliato a striscioline sottilissime, salate, pepate e stufate.
Stendete la pasta delle tagliatelle sulla spianatoia con un mattarello, tagliatela a striscioline : io non sono una pastaia esperta, ho provato a piegare la sfoglia ma tendeva ad attaccarsi (forse era poco infarinata?) quindi alla fine ho optato per strisce lunghe con la rondella.
In una terrina preparate il gorgonzola a pezzetti con il Parmigiano grattugiato. Mettete a bollire l'acqua salata per le tagliatelle, sciogliete il formaggio a bagnomaria con un cucchiaio d'acqua calda (o se avete il microonde potete usare quello, bastano 30 secondi).
Lessate le tagliatelle, ci vorranno circa sei minuti. Passatele in padella dove avrete stufato il radicchio (che le  colorerà tutte di un magnifico colore viola!)e poi versatele nella terrina con il formaggio. Mescolate e portate in tavola.



Che film vi abbino a questa ricetta? Una vecchia commedia (1995) con Sandra Bullock, un film carino ambientato durante un gelido inverno nella città dove il freddo e la neve regnano sovrane, Chicago. Sto parlando di While you were sleeping, tradotto in italiano con un inconcepibile Un amore tutto suo, che non rende nemmeno l'idea principale attorno cui ruota il film, ovvero il coma dell'uomo di cui la protagonista Lucy è segretamente innamorata. 



Lucy è una bigliettaia della sopraelevata di Chicago, ogni giorno vede Peter prendere il treno e fantastica su di lui. Il giorno di Natale Peter viene buttato giù dalla banchina da un ladro e Lucy lo salva dall'arrivo di un treno: ma a causa della botta durante la caduta Peter entra in coma. La famiglia di lui, riunita in ospedale, scambia Lucy per la fidanzata e lei, donna solitaria e in cerca di calore, glielo lascia credere. L'unico scettico è il fratello di Peter, Jack, interpretato da Bill Pullman, che mentre cerca di scoprire chi diavolo sia Lucy in realtà, finisce per innamorarsene. Le cose si complicano ulteriormente quando Peter si sveglia e, non ricordando nulla, pensa davvero di stare con Lucy.
La scena in cui Lucy e Jack si accorgono di piacersi è molto carina: lui la sta accompagnando a casa a piedi e giunti nel vialetto davanti al palazzo di lei, per non cadere sulle lastre di ghiaccio che ci sono per terra, i due ingaggiano una specie di balletto, aggrappandosi l'una all'altro. Romantici espedienti che regala l'inverno! 
Il titolo While you were sleeping ha senso perché è la risposta che Lucy dà a Peter nel momento in cui le chiede quando lei e suo fratello si sono innamorati. Immaginatevi che in italiano, per dare coerenza con il titolo scelto, hanno tradotto la risposta "perché era un amore tutto mio". Eh?!?!?!??! Meglio mangiarci su le tagliatelle!
Buona neve & freddo a tutti! :)


mercoledì 25 gennaio 2012

One day. La Scozia, il salmone, i tagliolini


One Day è prima di tutto un romanzo di grande successo, scritto da David Nicholls e, poi, in seguito, è diventato questo omonimo film. Anne Hathaway e Jim Sturgess (carino!) sono Emma e Dexter, longtime friends e a lungo amanti mancati, innamorati più o meno ignari che giungono alla piena consapevolezza e realizzazione -seppur fugace- del proprio sentimento solo dopo venti, lunghi, tormentati anni di amicizia, crisi, successi e relazioni sbagliate.
Io non ho letto il libro, ma le recensioni dei giornalisti inglesi che lo hanno fatto sono piuttosto spietate: da estimatori della versione cartacea, esprimevano tutti un certo disappunto per l'appiattimento della figura di Emma, interpretata dalla Hathaway che ha inoltre la colpa di essere americana e di simulare in modo alquanto imbarazzante l'accento inglese (e si sa, gli inglesi sul british accent non perdonano!!). 
Potremmo discutere per ore sulle motivazioni che hanno spinto i produttori e il regista a scegliere per questo ruolo la protagonista de Il Diavolo veste Prada invece di una qualsiasi brava coetanea inglese. Tanto più che il suo partner, Jim Sturgess (Dexter), è British fino al midollo (e così la differenza si nota ancora di più). MA, dato che probabilmente guarderete questo film doppiato in italiano e che, pure se lo vedrete in lingua originale non vi indignerete troppo se la Hathaway non parla come la regina Elisabetta, possiamo concentrarci su altro. La trama, per esempio.




Semplificando molto si tratta di una storia d'amore che tarda a sbocciare a causa dell'immaturità dei protagonisti (Dexter in particolare) e delle circostanze avverse... In pratica, a causa della vita
La narrazione ha un'interessante sviluppo: ci racconta il rapporto di Emma e Dexter lungo venti anni attraverso una sola giornata, il 15 luglio. E' proprio in questo giorno del 1988, infatti, che i due protagonisti si conoscono, durante i festeggiamenti per la laurea all'Università di Edimburgo
Brilli ed eccitati, finiscono nell'appartamento di Emma: tutto sembra preannunciare una notte di passione, ma all'improvviso la magia svanisce e il fiasco si trasforma in un rapporto di tutt'alta natura, un'amicizia profonda. Emma, tuttavia, ha gli occhi a forma di cuore fin dal giorno uno: è Dexter quello che avrà bisogno di tante donne, successo, droga e fallimenti personali per arrivare a capire che il suo unico vero amore è Emma. Il destino, però, non vorrà proprio saperne di lasciare in pace questi due!
Raccontato così potreste pensare che si tratti di un film molto sdolcinato, ma non è così. Ci sono momenti divertenti alternati ad altri amari e non ci si annoia. L'espediente del 15 luglio consente di portare avanti la storia con un certo ritmo, "tagliando" nella vita dei protagonisti alcuni avvenimenti, che vengono così sottintesi, lasciati intuire o raccontati, evitandoci le parti noiose o troppo complicate da racchiudere in un un paio d'ore di film. Certo, se siete quelli che vogliono l'happy end assoluto potreste rimanere delusi, ma la vita vera è dolceamara, e io preferisco i film che riservano anche qualche pianto. :-)





E adesso, che ricetta ci abbiniamo a questo filmetto? Visto che i nostri due amici si conoscono a Edimburgo, in Scozia, e che i salmoni più buoni vengono da lì, mi passate l'aggancio un po' tirato per i capelli, se vi propongo i tagliolini con il salmone? ;-) Ma con il tocco creamy dell'avocado e del Philadelphia. Un piatto unico perfetto e veloce da preparare: potete mangiarvelo per cena e poi accomodarvi sul divano per gustare One Day.



Tagliolini con salmone e avocado
Per due 
160 gr di tagliolini all'uovo
100 gr di salmone affumicato
mezzo avocado maturo 
50 gr di philadelphia 
1 goccio di latte
1 pezzetto di cipolla 



Lavorate il Philadelphia con un goccio di latte fino a formare una crema. Mentre lessate i tagliolini in abbondante acqua salata, soffriggete la cipolla sminuzzata finemente, aggiungete l'avocado tagliato a piccoli dadini e spadellate per un paio di minuti. Unite il salmone affumicato tagliato a pezzetti e il philadelphia in crema. Scolate i tagliolini, spadellate con il sugo e gustate subito la vostra pasta, calda e saporita, con un bicchiere di buon vino bianco! Buon appetito!

giovedì 12 gennaio 2012

Midnight in Paris & gli gnocchi alla parigina


Qual è, per voi, l'Età dell'Oro? L'epoca in cui sono esistiti gli artisti per voi più grandi, in cui la vostra città preferita scintillava di luce propria ancor più di oggi, rendendo le vite dolci, quella in cui vorreste risvegliarvi se aveste la possibilità di viaggiare nel tempo? Per Gil (Owen Wilson), indubbiamente, l'età dell'Oro erano gli Anni 20 a Parigi
Gil è uno sceneggiatore di Pasadena, che lavora a Hollywood, ma cova l'ambizione di fare il grande salto e scrivere un vero romanzo. Eppure non fa leggere a nessuno le sue bozze, nemmeno alla bella fidanzata Inez (Rachel McAdams), che è sul punto di sposare. A pochi mesi dalle nozze, però, i due approfittano di un viaggio d'affari dei genitori di lei per raggiungere la capitale francese: qui tutto cambia. Gil, complici la bellezza della città e la frustrazione per i continui battibecchi con Inez, lascia correre a briglia sciolta la fantasia e viene premiato con un meraviglioso viaggio indietro nel tempo nella Paris degli anni 20.




Incontrerà Adriana, una seducente modista dalla vita amorosa travagliata (Marion Cottillard, deliziosamente francese, sexy in modo delicato e mai volgare), per cui si prenderà una cotta, conoscerà Hemingway, Picasso, Dalì, Scott Fitzgerald e la moglie Zelda, T.S. Eliot, Gertrude Stein... Difficile non innamorarsi di un'epoca così! 
Tuttavia... è vero o no che tutti noi tendiamo a idealizzare la vita che si vive altrove, in un posto più bello, in un'epoca diversa, con vestiti più chic e automobili d'epoca eleganti? Per scoprirlo Gil si tufferà a pieno in quest'avventura, leggera, ricca di momenti esilaranti e di cammei indimenticabili di attori deliziosi.

Adrien Brody è Dalì
Gil con Hemingway e Gertrude Stein
Zelda e Francis Scott Fitzgerald
Certo gli amanti del Woody Allen degli anni 70 diranno che c'è di meglio, ma si tratta di una commedia garbata e carina che diverte e rilassa, quindi io, personalmente, l'approvo in pieno.
E poi, a fare da cornice a tutto questo, c'è la Ville Lumiere... unica al mondo (con il sole o sotto la pioggia... Chi ha visto il film capirà! :-))

Per accompagnare questa commedia, una ricetta parigina, ma solo a metà. Gli gnocchi alla parigina vengono preparati con un impasto a base di farina, uovo, burro e parmigiano. Io invece ho preparato degli gnocchi di patate, meno pesanti, ma li ho conditi e gratinati come prevede la ricetta parigina.  
Per la ricetta ortodossa vi rimando alla versione che ho letto da lei, sempre bravissima! Quella alleggerita (che poi il condimento basta e avanza per renderli corposi), eccola qua. Ho voluto provare questo preparato che mi aveva spedito tempo fa Molino Spadoni: niente male! Certo, il risultato non è proprio uguale agli gnocchi freschi home made, ma se si decide di farli all'ultimo e si ha poco tempo è una soluzione ottima.


Gnocchi alla parigina
per 2 persone
180 grammi di farina Gnocchi sprint
180 grammi di acqua (io ne ho aggiunta ancora un po' perché non amo gli gnocchi troppo duri)

400 ml di besciamella 
(qui trovate il procedimento, gli ingredienti sono latte, burro, sale, farina e una spolverata di noce moscata)
50 gr di parmigiano grattugiato
30 gr di fontina grattugiata (nella ricetta originale: Gruyere)

Preparate gli gnocchi: basta aggiungere l'acqua alla farina di patate, impastare bene, formare delle strisce, tagliare a tocchetti e passarli su una forchetta per dargli la forma. Preparate la besciamella e poi versatela in una terrina, aggiungete il formaggio grattugiato. Amalgamate bene. Lessate gli gnocchi, tuffateli nella salsa di besciamella e formaggio, mescolate , versate in una pirofila, spolverizzate di parmigiano e infornate a 200 gradi per circa 20 minuti. Gli ultimi 5 minuti date una botta di grill per far gratinare. Attendete qualche minuto e gustate (saranno spazzolati senza pietà!)

Chi ben comincia... il mio parere sui film visti tra fine e inzio anno

Il tempo per scrivere dei film che guardo scarseggia sempre, così ho deciso di fare un post riepilogativo dei tioli visti nell'ultimo p...